Festa del SS. Crocifisso

La festa del Crocifisso a Baucina è forse la festa più densa di tradizioni, di certo è quella che più testimonia la profondità culturale delle usanze del territorio. Essa si svolge tradizionalmente la seconda domenica di maggio sebbene, per occorrenze liturgiche viene qualche volta trasferita alla prima domenica di luglio.

Evento da non perdere è anzitutto la sagra della Salsiccia e dei prodotti tipici, che si svolge solitamente il sabato prima della festa. La salsiccia, uno dei cibi locali più conosciuti, è la produzione della competenza e della competizione di ben cinque macellerie che si contendono per donare ai clienti i sapori migliori.

Il giorno della festa particolarmente toccante è partecipare alla messa al termine del quale si svolge il bacio del Crocifisso e l’intronizzazione sulla vara.

Di pomeriggio poi si svolge la “furriata di li torci”.  La “furriata di li torci” consiste in una sfilata di cavalli i cui fantini portano delle monumentali “torci” raffiguranti simboli cristiani realizzate a mano. Concludono la sfilata due batterie di cinque muli chiamate “retine” imbardate con gli strumenti che servivano per il trasporto dei cereali: “a visazza”“u visazzottu” decorati dalle antiche maestranze e coperti dalle “copertine” raffiguranti scene del vangelo dedicate alla Crocifissione, per la retina del SS. Crocifisso, e all’Eucarestia, per la retina del SS. Sacramento.

Conclusa la sfilata, le retine si fermano nella parte bassa del corso baucinese, dalle retine due offerenti distribuiscono dei dolciumi gettati sulla folla. Un gesto questo che evoca l’atto della semina in un rito che qualcuno ha collegato al rito pagano di Demetra.

Interessante è assistere, prima della sfilata, alla “mbardata” dei muli, un momento di allegria in cui non manca mai la discussione sui muli migliori!

Durante la processione della statua del Cristo è possibile DSCF0756 - Copiaassistere alla “Volata degli angeli”.

La volata degli angeli consiste nel volo di due bambini vestiti da angeli da due balconi di case dirimpettaie. I piccoli sono sostenuti da grandi corde e legati attraverso dei busti con dei nodi particolari.

Una volta sulla vara, i bambini recitano la poesia dedicata al Crocifisso, una poesia di lode che elevano a nome della comunità.

L’inizio della stagione del raccolto

Il motivo per cui in tutto il circondario a Maggio si svolgono festeggiamenti legati al Santissimo Crocifisso è da legare a due ragioni, una liturgica l’altra sociale.

Infatti ,se dal punto di vista liturgico la celebrazione a maggio, piuttosto che del giorno del 14 settembre -giorno in DSCF0723 - Copiacui la Chiesa celebra  la festa dell’Esaltazione della Croce (anniversario del ritrovamento della Croce da parte di sant’Elena nel 320) -, è da legare all’usanza gallese che a partire dal VII secolo festeggiava il 3 Maggio la festa della Croce (in commemorazione del recupero da parte dell’imperatore Eraclio della Vera Croce dalle mani dei Persiani nel 628); dall’altra parte non può sfuggire come questa festa abbia assunto una forte connotazione legata ai cereali.

Si dà notizia che la “furriata di li torci” a Baucina si svolgesse in due occasioni: nella festa del SS. Crocifisso e nella festa del SS. Sacramento.La festa del Cristo in Croce, a maggio era la festa con cui si apriva la stagione della raccolta, ed essa aveva significato propiziatorio. La festa del SS. Sacramento poi era la festa in cui si rendeva grazie al Signore per i raccolti, ed essa era più ricca di quella, a noi pervenuta, del crocifisso perché era quella appunto del ringraziamento. La prova di questo ripetersi della sfilata è provata dal fatto che le due retine sono una legata al Sacramento e l’altra al Crocifisso e la preminenza della sfilata del Sacramento è provata dal fatto che, ancora oggi, nella furriata che ancora si svolge la retina del SS. Sacramento stia davanti a quella del SS. Crocifisso.

 

 

 

Un approfondimento sulla “furriata di li torci”

Senza titolo-1-01Proprio con riguardo alla furriata di li torci, Giovanni Taibi, nel libro “Baucina – Storia, Arte e Cultura” ha scritto:

Essa affonda le sue radici nel culto pagano della dea Cerere e Demetra, dea delle messi. Essa è la trasposizione in chiave moderna di un antichissimo rito propiziatorio primaverile che veniva svolto per ingraziarsi la dea affinchè desse abbondanti raccolti. Nel rito pagano dei giovanotti portavano in offerta un bastone, simbolo fallico, ornato di fiori che veniva conficcato su terreno nell’atto di fecondare la terra, mentre degli uomini a cavallo spandevano le granaglie e petali con un movimento della mano in senso orario, come a mimare l’atto della semina.

Nel sincretismo tra paganesimo e cristianesimo molti di questi riti sono stati inglobati nella cosiddetta religiosità popolare e viene legato in questo caso ai festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso, simbolo di sacrificio per eccellenza con il suo sangue fecondatore di nuova vita e con la croce stessa che rappresenta il riscatto dell’umanità che dalla vecchia vita viene rigenerata nella nuova.

 Ecco quindi che l’atto del fecondare e la rigenerazione diventano i momenti che permettono il legame simbolico tra i vecchi riti pagani e le “nuove” festività religiose con cui la chiesa cerca di accaparrarsi la simpatia della gente e legarla a sé come avveniva prima con questi riti pagani molto sentiti. Nascono così molte forme della cosiddetta religiosità popolare che a Baucina abbiamo già detto viene rappresentata dalla festa del Santissimo Crocifisso e dalla Furriata di li torci. […] D’altra parte una civiltà come la nostra non può certo cancellare le sue origini agro-pastorali in cui  il rapporto con la natura era diretto e la vita dipendeva unicamente dal buon esito del raccolto.

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