Oikomuseo e Sagra del grano

Si sono svolti il 28 Agosto a Baucina gli eventi Oikomuseo – Raccontare il territorio e Sagra del Grano, organizzati dalla Pro Loco Baucina.
Nella mattinata il progetto dell’Oikomuseo ha visto l’apertura dell’esposizione denominata “ A cu apparteni?”. Al suo interno oltre a delle fotografie antiche sono stati esposti tutti gli utensili antichi usati nella vita domestica e nella vita lavorativa. Protagonista assoluta la vita dei campi con l’esposizione di tutti gli strumenti necessari alla coltivazione di cereali e viti.

Nel pomeriggio nello spirito di quello che deve essere l’Oikomuseo, una strategia di promozione e di valorizzazione turistica delle risorse territoriali per far sì che il patrimonio identitario locale possa continuare a ‘vivere’ non come ‘reperto’ del passato ma come un’opportunità’ di crescita socio-culturale, l’esposizione ha preso vita con la riproposizione dell’antica pisata e della spagghiata.
Una retina di due muli all’interno di un area delimitata ha pestato le spighe fino a separarne i due prodotti: il grano e la paglia. Successivamente la paglia è stata separata dal grano nella spagghiata. Infine il grano è passato dal crivu, un setaccio che ha pulito il prodotto finale che è stato raccolto secondo tecniche antiche dentro le visazze. La paglia infine è stata raccolta dentro i rutuna e caricata su un mulo.
A seguire due workshop espositivi hanno mostrato le antiche tecniche di produzione della pasta e del pane, non è mancata l’attenzione alla sensibilizzazione verso il recupero della coltivazione delle antiche semenze, mediante un’esposizione delle stesse. Infine in serata proiezione di video interviste e reportage, e al suono della musica dei “ten to six” si è svolta la degustazione di prodotti derivati dal grano: cuccia, pasta, pane con olio e cuddiruni.

Certamente l’intera giornata è stata motivo di impegno, sia per chi ha curato l’aspetto organizzativo, sia per tutti i partecipanti che sono stati chiamati a fare un tuffo nel passato o, ancora meglio, per tutti i ragazzi che non avevano mai visto scene simili e hanno faticato prima di imparare i termini specifici come “pisata” o “tumminu”. L’ incontro generazionale è stato il protagonista dell’ evento: i nonni ricordavano e raccontavano ai più piccoli mentre i giovani osservavano e si immedesimavano in quella vita dei campi faticosa ma, nello stesso tempo piena di sapienza artigianale.

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